Tratti di Semykina

Naïf ma solo all’apparenza, rigoroso, creativo e soprattutto libero: potremmo riassumere così il tratto delle illustrazioni che danno vita all’identità visiva del festival Bottom Up! Oggi ti raccontiamo la storia dell’illustratrice che si cela dietro a queste piccole opere d’arte: Victoria Semykina!

L’uomo del carretto dei gelati, i ragazzi al cellulare, l’anziano giocatore di carte, la donna in costume con cane al seguito e la ragazza dal vestito a pois a bordo di un tram sono solo alcune delle illustrazioni dal particolarissimo tratto apparentemente naïf, rigoroso e creativo al tempo stesso che danno vita all’identità visiva di Bottom Up!

Avranno sicuramente incuriosito anche a te, motivo per cui abbiamo deciso di svelarti la storia dell’illustratrice che si cela dietro a queste piccole opere d’arte: Victoria Semykina.

Il punto di partenza

Senza le persone che le vivono, le città semplicemente non esisterebbero. È da questa affermazione che si è sviluppata la ricerca dell’identità visiva di Bottom Up!, con l’obiettivo di trovare il modo di celebrare ed esaltare il ruolo delle persone all’interno dei diversi contesti urbani.

La soluzione adottata è stata quindi quella di suggerire le architetture attraverso il ritratto di cittadini-tipo che le vivono, mantenendo una relazione implicita tra persone e architettura; un gelataio e una donna in costume che rimandano immediatamente al lungo fiume, dei ragazzi che sembrano appoggiarsi a una panchina in piazza, un giocatore di carte che pare incorniciato nel cortile di una piola o una ragazza dal vestito a pois che attraversa sovrappensiero le strade trafficate della città.

Il punto di arrivo

Grazie a un’idea di quattrolinee – studio che segue l’identità visiva di Bottom Up! -, il festival torinese ha trovato la sua espressione grafica in una penna bolognese, anzi, moscovita. L’illustratrice selezionata infatti è Victoria Semykina, giovane artista russa arrivata a Bologna per mano della sua stessa passione. Studentessa di una Scuola d’Arte dall’età di 5 anni e, qualche anno più tardi, di un liceo artistico e dell’Accademia delle Belle Arti di Mosca, Victoria è una di quelle persone che può dire di aver sempre saputo cosa fare da grande.

Con maglia a righe, occhi sognanti e bici rossa legata sotto casa, Victoria potrebbe essere l’incarnazione di uno dei suoi personaggi: si è innamorata della Bologna solare, aperta e vivace in cui ha terminato i suoi studi al punto da adottarla come città di residenza e il suo stile si distingue per il suo carattere libero e a tratti umoristico – “o perlomeno questo è quello che mi dicono” specifica. Insomma, uno stile che a Bottom Up! calza a pennello, così come la filosofia che guida la mano di Victoria: “mi capita spesso di ricordare ai miei studenti di disegnare l’architettura percependola come artisti e non come progettisti”, ci svela: “il progettista, infatti, quando deve disegnare un’architettura deve rispettare calcoli volumetrici e proporzioni rigorose. L’artista, invece, per disegnare la stessa architettura deve riuscire a percepirne la musica, l’atmosfera, la vita quotidiana che ogni giorno brulica al suo interno: insomma, è assolutamente libero”.

Segui Victoria su Instagram e scopri di più su di lei sbirciando il suo sito www.semykina.com

 

Victoria Semykina