La Fondazione promuove la qualità dell’architettura, della città e del territorio, rivolgendosi ad architetti, cittadini, istituzioni e aziende.
La Fondazione nasce nel 2002 su iniziativa dell’Ordine di Torino per valorizzare il ruolo sociale dell’architetto e per offrire servizi agli iscritti. Ha gradualmente sviluppato una capacità di intervento e di programmazione che l’ha resa soggetto attivo e riconosciuto sul territorio, contribuendo al benessere sociale.
La Fondazione valorizza il ruolo sociale degli architetti e promuove l’architettura come disciplina al servizio della qualità della vita. Indaga bisogni presenti e futuri, studia risposte innovative e attua azioni concrete e contemporanee sul territorio. Stimola il cambiamento e ricerca strumenti per affrontare le sfide del futuro con responsabilità e consapevolezza.
- La Fondazione agisce: gestisce procedure di qualità (progettazione partecipata, dibattito pubblico, concorsi, workshop di progettazione) per la trasformazione del territorio al fianco di amministrazioni pubbliche e operatori privati e sperimenta processi e progetti per fornire risposte innovative in campo sociale.
- La Fondazione divulga: promuove un programma culturale per favorire l’accessibilità dei temi dell’architettura, del paesaggio e dell’ambiente, creando una committenza attiva, partecipe e competente.
- La Fondazione forma: cura un catalogo formativo di qualità per architetti, paesaggisti, conservatori e professionisti che gravitano intorno ai temi dell’architettura, del progetto e della trasformazione territoriale.
La Fondazione, che dal 2015 ha preso il nome di Fondazione per l’architettura / Torino, si sostiene per un terzo del suo bilancio annuale grazie al contributo dell’Ordine degli Architetti di Torino – socio fondatore – e per i restanti due terzi attraverso i proventi della vendita di servizi e sponsorizzazioni private.
Ogni anno la Fondazione presenta in un appuntamento autunnale rivolto ai partner culturali, alle istituzioni e alle aziende le iniziative pianificate per l’anno successivo. La programmazione è raccontata anche attraverso un giornale dedicato, pubblicato in occasione dell’evento.