La Fondazione non si ferma

La presidente Alessandra Siviero racconta i progetti in corso e le iniziative previste nel prossimo futuro per affrontare le conseguenze dell’emergenza del Covid-19. Dalle riflessioni culturali sul futuro agli strumenti operativi per la gestione quotidiana.

Buongiorno a tutti,
nonostante la situazione sanitaria ed economica sia molto difficile, vorrei oggi lanciare un messaggio positivo guardando al futuro.

La Fondazione in queste settimane non si è mai fermata: tutto lo staff e tutto il Consiglio continuano a lavorare attraverso lo smart working e con confronti a distanza. Questo con l’obiettivo di non fermare le attività in corso e i servizi offerti. Tutte le iniziative culturali e formative che prevedevano una fruizione di persona sono state ripensate, laddove possibile, per garantire la continuità dell’offerta attraverso una fruizione on line. Continuiamo a dialogare con i principali stekeholder, le fondazioni, le istituzioni culturali, l’Università e il Politecnico per fare sinergia e immaginare il futuro di  Torino post Covid.

Parto dal festival di architettura Bottom Up!: è uno degli eventi di punta dell’Ordine e della Fondazione nella programmazione 2019-2020 e sono molto contenta che non si sia interrotto. È l’unico festival di architettura in Italia che non è stato annullato o rinviato. Abbiamo saputo, grazie ai curatori Maurizio Cilli e Stefano Mirti, trasformare il format per far fronte alle nuove esigenze, senza interrompere il lavoro fatto e le riflessioni avviate.
Ogni venerdì alle ore 15.00 in diretta Facebook sulla pagina del festival i curatori dialogano con alcuni ospiti per raccontare lo stato d’avanzamento dei progetti del festival e per ampliare le riflessioni sui temi della città e dello spazio pubblico, in particolare a seguito dell’emergenza del Covid e delle trasformazioni che ne conseguiranno.
È nato poi un gruppo Facebook Bottom Up! VOCI che raccoglie contributi e suggestioni dal basso. Vi invito a iscrivervi e a partecipare alle discussioni.
Queste riflessioni confluiranno in un grande evento che si svolgerà nel mese di giugno. Stiamo ancora definendo il format e il palinsesto, anche in funzione delle prossime disposizioni.

Siamo consapevoli del fatto che anche dopo la fine del lockdown la riapertura delle attività e il ritorno alla socialità saranno graduali. Ci saranno fasi diverse con diversi gradi di libertà e distanza. Questo non solo per effetto delle direttive del Governo e della Regione: noi stessi, dopo settimane di isolamento, probabilmente non saremo pronti a tornare alla vita di prima e alle stesse condizioni.
Il ruolo dell’architetto in questa fase sarà fondamentale, sia a livello culturale e di visione che a livello tecnico e operativo e per questa ragione stiamo lavorando su entrambi i piani.

In questi giorni infatti siamo stati impegnati insieme all’Ordine in confronti con altri stakeholder sul futuro di Torino, attraverso un ciclo di incontri a distanza.
Ci siamo confrontati con il mondo imprenditoriale, ospitando: Giuseppe Bergesio, Amministratore Delegato IrenEnergia, consigliere Fondazione per l’architettura, Marco Boglione, presidente di BasicNet, Oscar Farinetti, Imprenditore, fondatore di Eataly, consigliere Fondazione per l’architettura, Dario Gallina, presidente Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, fondatore, presidente e amministratore delegato di SABELT S.p.a, Lamberto Vallarino Gancia, Imprenditore, presidente della Fondazione Teatro Stabile di Torino, consigliere Fondazione per l’architettura, e Carola Ruspa, amministratore di Officine Ruspa spa

Quindi abbiamo discusso con le principali istituzioni culturali cittadine su come prevedere la riapertura degli spazi museali e teatrali e la ripresa delle attività formative, quali condizioni sono necessarie e quali criticità pone il distanziamento anche a livello di sostenibilità economica: Ilaria Bonacossa, direttore Artissima, Benedetto Camerana, presidente Museo dell’Automobile, Stefano Geuna, rettore dell’Università di Torino, Enzo Ghigo, presidente Museo del Cinema, Christian Greco, direttore Museo Egizio, Patrizia Lombardi, prorettore Politecnico di Torino, Laura Milani, direttore IAAD, Marcella Pralormo, direttore Pinacoteca Agnelli, Elisabetta Rattalino, segretario generale Fondazione Torino Musei, Patrizia Sandretto, presidente Fondazione Sandretto re Rebaudengo, Sebastian Schwarz, sovrintendente Fondazione Teatro Regio, Giulia Tosetti, responsabile divisione arte, Tosetti Value, Il Family office, vicepresidente Fondazione per l’architettura, e Paolo Turati, economista, docente presso SAA e UniTo, giornalista e saggista, consigliere Fondazione per l’architettura.

Insieme alla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano, abbiamo organizzato un appuntamento sul tema dello spazio pubblico con alcuni architetti che in questi giorni hanno espresso posizioni differenti sul futuro delle città post Covid: Benedetto Camerana, Architetto, Camerana&Partners, Ilda Curti, International Affairs manager presso Consorzio Nazionale Idee in Rete, Francesca De Filippi, Architetto, direttore Centro di ricerca sui temi dell’habitat nel Global South Politecnico di Torino, Federico Parolotto, Senior partner MIC Mobility In Chain, Luciano Pia, Architetto, Cristiano Picco, Architetto, Studio PICCO architetti, Stefano Ragazzo, Architetto, Studio Orizzontale, Carlo Ratti, Architetto e ingegnere, CRA-Carlo Ratti Associati, direttore del MIT Senseable City Lab, Cino Zucchi, Architetto, Cino Zucchi Architetti. L’incontro sarà registrato e trasmesso come appuntamento formativo dal titolo “La pandemia come acceleratore. Spazio pubblico: ripensare la convivenza”, giovedì 7 maggio ore 10.00.

L’obiettivo di questo ciclo di incontri è proporre una riflessione culturale sul post Covid, per immaginare come saranno le città, i luoghi di lavoro, gli spazi culturali, le abitazioni private nel prossimo futuro.

In aggiunta, stiamo lavorando per offrire ad architetti (e non solo) gli strumenti operativi per consentire la ripartenza delle attività: il 5 maggio si svolgerà un incontro formativo sul tema della sanificazione con l’ingegnere Gianbattista De Roia, per analizzare l’improvviso cambiamento delle necessità a seguito dell’emergenza del Covid. L’incontro offrirà anche istruzioni per l’uso in tema di sicurezza, normative in vigore e previsioni future.
Con la stessa finalità stiamo costruendo altri appuntamenti in funzione delle nuove regole che si stanno definendo in queste settimane; il primo sarà dedicato agli spazi commerciali, per definire le modalità del distanziamento nel momento in cui si potranno riaprire i negozi.

Il Consiglio Nazionale degli Architetti sta avviando iniziative su queste tematiche: a partire da settembre verrà organizzato un ciclo di incontri nelle principali città italiane con lo slogan “L’Italia deve ripartire dall’architetto”, per sottolineare l’importanza che l’architetto e l’architettura potranno avere per la ripartenza.
Stiamo perfettamente d’accordo sul fatto che la comunità degli architetti debba avere un ruolo attivo in questa situazione. Per questo con il Consiglio dell’Ordine stiamo raccogliendo proposte e suggerimenti per ripensare la città per il post Covid: ci stiamo confrontando con i partecipanti dei focus group, con i consiglieri e i membri del comitato di indirizzo e abbiamo lanciato sul sito dell’Ordine una call aperta a tutti gli iscritti che desiderino contribuire alla riflessione.

Networking e sinergie sono parole chiave del mandato di questo Consiglio di Fondazione che vede la presenza di figure non provenienti dal mondo dell’architettura. E la sinergia sta portando i primi frutti: grazie al consigliere Oscar Farinetti avremo a disposizione 1000 mascherine gratuite per gli architetti torinesi.

Alessandra Siviero
Presidente Fondazione per l’architettura / Torino