Comunicare l’architettura

Architettura e comunicazione sono due discipline che vanno a braccetto; anche i progetti più brillanti, infatti, hanno bisogno di essere promossi attraverso strategie comunicative mirate da programmare con professionalità. Ce ne parla Alessandro Riccardi in attesa del corso dedicato in programma a maggio.

Spesso si pensa che all’architetto non serva comunicare per far conoscere il proprio lavoro perché “ci sono già le architetture che parlano da sole”; non è così e soprattutto la comunicazione è un lavoro che non si può improvvisare ma che richiede professionalità. Si potrebbe sintetizzare così ciò che è emerso dal nostro colloquio con Alessandro Riccardi, l’architetto ed esperto in comunicazione che abbiamo intervistato in vista del corso Strategie di marketing e comunicazione. Sopravvivere alla libera professione in programma a maggio e di cui è referente scientifico. Ecco cosa ci ha raccontato:

Perché un architetto dovrebbe imparare a comunicare il progetto?
Partiamo dal XXIII Congresso mondiale degli architetti, organizzato a Torino nel 2008 dall’Union internationale des architectes (UIA). Tutto il Congresso è stato incentrato sulla comunicazione dell’architettura (Transmitting architecture – Comunicare l’architettura), tema più che mai importante nella cultura architettonica contemporanea.
Comunicare è una professione. Quando si parla di architetti, la convinzione comune è che faccia parte del bagaglio genetico comune. La comunicazione è tuttavia un mestiere diverso dalla progettazione: non è sufficiente conoscerne gli strumenti per utilizzarla in maniera efficace. È fondamentale comprendere la differenza tra il saper realizzare bene un progetto e riuscire a comunicarlo in maniera efficace.

Perché oggi è più importante di un tempo promuovere il proprio lavoro?
Sicuramente, nel terzo millennio, promuovere il proprio lavoro è diventato fondamentale rispetto al passato; promuovere la propria professionalità è l’unico modo per dimostrare di essere l’architetto giusto al momento giusto. Grazie a internet c’è un immediato confronto con la concorrenza, dall’ingegnere al geometra, dall’arredatore al designer; si sono create inoltre molte figure specializzate e la comunicazione non deve essere pensata esclusivamente come diretta alla committenza finale.

Quali sono gli strumenti di comunicazione a disposizione?
Le immagini, le fotografie e i video sono fondamentali per comunicare l’architettura. Attraverso un’immagine si possono raccontare lo stile, il gusto e la capacità compositiva del professionista. L’uso dei video permette di cogliere immediatamente la filosofia e il pensiero dell’architetto. L’empatia con i committenti è fondamentale, nel lavoro dell’architetto.
I social network sono una cassa di risonanza di grande importanza. Si deve fare tuttavia un importante distinguo: in base all’obiettivo che l’architetto si va a prefissare, questi potrà preferire un social network a un altro. Potrà scegliere Pinterest o Instagram invece che Facebook, per esempio. Il targeting del pubblico cambia a seconda del social e delle finalità con cui tale strumento viene utilizzato. L’utilità principale di un social è quella di permettere – grazie a un nuovo sistema di passaparola – di veicolare il messaggio corretto, potendo attingere dall’informazione primaria del professionista.

Questi sono solo alcuni dei temi che saranno debitamente approfonditi durante il corso in programma dal 3 al 24 maggio insieme a Alessandro Ricciardi, l’architetto e docente David Vicario, il designer e il fotografo Alexandro Berto e il coach aziendale esperto in soft skills Paolo Cervelli.

Il corso prevede il riconoscimento di 16 crediti formativi: per conoscere il programma completo e le modalità di iscrizione vai alla pagina dedicata.