Una città policentrica

Torino non si riconosce più nella dicotomia centro/periferia e ha bisogno di sviluppare le sue nuove vocazioni lungo tutto il tessuto urbano. È quanto emerso dal nostro sondaggio; e voi cosa ne pensate?

La dicotomia centro/periferia è un concetto che ormai sta troppo stretto a Torino, città che avverte sempre più il bisogno di sviluppare le sue vocazioni in un fitto sistema di punti e linee diramato per tutto il tessuto urbano, tra isole a misura d’uomo e nuove centralità.
È una delle visioni emerse dal sondaggio svolto con il pubblico del festival Utopian Hours di Torinostratosferica, durante il quale è stata data voce alla necessità di dare vita a isole a misura d’uomo e a luoghi di attrazione diffusi per la città.

Ma cosa è emerso in particolare? C’è chi consiglia di rendere i quartieri meno centrali più attrattivi attraverso l’incentivazione di esercizi commerciali, meglio se di piccola scala, lo stimolo di attività di intrattenimento, la proposta di servizi diversificati e la creazione di opere d’arte urbana.
La mobilità dovrà quindi rispondere a questa nuova impostazione garantendo la coesistenza sullo stesso sedime stradale di auto, pedoni, bici e mezzi pubblici, magari utilizzando i controviali dei corsi principali come nuova infrastruttura dolce, dimezzando i tratti stradali per fare posto a una rete di percorsi lineari verdi o creando piste ciclabili sopra i principali corsi e vie della città. Restando sulle due ruote, si sottolinea l’esigenza di migliorare, segnalare, integrare e mettere a punto le piste ciclabili, sensibilizzando i futuri cittadini al tema della mobilità smart durtante attività scolastiche dedicate. Per quanto riguarda il sottosuolo, invece, la metropolitana deve essere potenziata, ma anche messa in connessione con le linee ferroviarie e il sistema di trasporto pubblico in superficie. Sarebbe inoltre interessante studiare un progetto per una monorotaia per un treno veloce che colleghi il Lingotto con la zona Barca, un percorso che da Palazzo del Lavoro di Italia ‘61, scendendo lungo il Po, serva da collegamento tra la zona collinare e il centro storico della città. In tema di mobilità privata, si segnala la richiesta di vietare l’accesso a SUV e moto acusticamente inquinanti nel centro storico, attraverso una ZTL di 8 ore diurne, e la sollecitazione al ricorso di forme di mobilità collettiva per lunghe distanze, agevolando il car pooling.
Spostandoci sul tema degli spazi pubblici, è indispensabile ripensare le modalità di fruizione di piazze, parchi e strade in modo che possano coesistere diverse forme di stanzialità, dall’uso ricreativo a quello lavorativo. In questo quadro, il free wi-fi diventa una necessità e per godere al meglio i grandi luoghi aperti al pubblico come OGR, Oval Lingotto o Lingotto Fiere si potrebbero dotare gli spazi di monopattini in condivisione.
Inoltre Torino dovrebbe attrarre i giovani, rivolgendosi non solo a studenti universitari ma ai millenials in generale, attraverso la creazione di music club nei suoi sotterranei e creando quartieri dedicati alla night life.

Questi sono solo alcuni degli spunti raccolti in tema di rapporto centro-periferie; se ti sei perso le notizie sugli altri due ambiti, vai alle news dedicata ai fiumi e parchi torinesi alla gestione del costruito tra pieni e vuoti.

E voi cosa suggerireste? Contribuite al dibattito scrivendoci le vostre idee utopiche, i vostri suggerimenti concreti e le buone pratiche da cui prendere spunto sui social della Fondazione (FacebookTwitterInstagram)! #FollowFoundation