Il 24 febbraio, Traiano Luce 73 ha ospitato l’evento “Architetture e felicità: la luce come materiale”, un incontro dedicato ad esplorare il ruolo fondamentale della luce nella progettazione architettonica e nel miglioramento del benessere umano.
Il 24 febbraio, Traiano Luce 73, azienda specializzata in illuminotecnica e soluzioni di illuminazione, che ci ha accompagnato lungo tutto il progetto “Building Happiness”, ha ospitato l’evento “Architetture e felicità: la luce come materiale”. Durante l’incontro, si è approfondito il ruolo della luce come elemento fondamentale nella progettazione architettonica e nel miglioramento del benessere umano.
All’evento hanno partecipato Luca Gervasoni, docente di illuminotecnica, e Alex Cepernich, architetto, che hanno condiviso esperienze e conoscenze sugli effetti emozionali e biologici della luce naturale e artificiale. Gervasoni ha sottolineato l’importanza crescente di progettare attentamente il contributo della luce artificiale soprattutto considerando che trascorriamo il 90% del nostro tempo al chiuso. La qualità dell’illuminazione negli spazi che abitiamo o in cui lavoriamo ha un impatto diretto sulla nostra salute, sia fisica che psicologica.
Un particolare focus è stato posto sul ritmo circadiano, il ciclo di veglia e sonno che regola la produzione di ormoni come la melatonina e il cortisolo. Gervasoni ha spiegato come l’esposizione alla luce naturale durante il giorno favorisca la produzione di melanopsina, fondamentale per sincronizzare il nostro orologio biologico. La luce naturale, inoltre, è dinamica e varia durante la giornata. Le diverse temperature di colore della luce solare influenzano la nostra percezione: quella diurna tende a essere più fredda, mentre quella serale è più calda. Tuttavia, replicare la qualità della luce naturale rimane una sfida. Si è parlato anche della crescente diffusione delle lampade tunable white, che regolano la temperatura della luce per integrarsi con quella naturale.
Alex Cepernich ha illustrato il progetto per il Museo Ettore Fico, un esempio emblematico di come la luce possa diventare un elemento centrale nel design degli spazi. Il mantenimento delle grandi vetrate dell’ex edificio industriale che ospita il Museo crea un rapporto visivo diretto con l’ambiente urbano circostante, favorendo l’inclusività e invitando il pubblico ad entrare. Il progetto ha saputo anche combinare diverse esigenze di illuminazione per gli spazi espositivi a vocazione diversa, utilizzando sia luce diretta che indiretta, con particolare attenzione alla luce tecnica.
L’evento ha confermato come la luce sia uno strumento capace di influenzare significativamente la qualità della vita. La sfida oggi è integrare in modo armonioso la luce artificiale con quella naturale, rispettando le esigenze fisiologiche e psicologiche degli esseri umani. Le soluzioni innovative, come quelle illustrate durante l’incontro, stanno già tracciando la strada per un futuro in cui l’illuminazione sarà sempre più al servizio del benessere umano.