Place in the Light vince TOHOUSING+ Hackathon

Il progetto vincitore di TOHOUSING+ Hackathon è “Place in the Light” di Nicolò Capece, Domenico Tramontana e Filippo Zimarro: è stato premiato per aver usato la luce come soggetto principale del progetto, plasmandola e scomponendola come un caleidoscopio di diversità.

Si è concluso sabato mattina con la proclamazione del team vincitore TOHOUSING+ Hackathon, una notte di progettazione promossa dalla Fondazione per l’architettura in collaborazione con l’Associazione Quore. L’evento si è svolto negli spazi di corso Farini 20, sede del futuro co-housing TOHOUSING+.

Il progetto vincitore è “Place in the light” del team composto da Nicolò Capece, Domenico Tramontana e Filippo Zimarro. Il progetto è stato premiato per “aver usato la luce come soggetto principale del progetto, plasmandola e scomponendola come un caleidoscopio di diversità, per aver unito il concetto di progetto a quello di installazione e per la cura nella relazione tra spazi interni e città esterna”. Una menzione speciale è andata invece a “Il Faro” di Flavio Schettino e Tommaso Grossi, “per aver valorizzato il tema della casa con il suo calore e senso di appartenenza, facendo della condivisione un elemento portante del progetto”.

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Durante la serata, Alessandro Battaglia dell’Associazione Quore ha raccontato il percorso e la visione del progetto TOHOUSING+. Il quartiere, ci ha raccontato, ha risposto positivamente: un segnale importante della possibilità di costruire legami autentici con il territorio. Walter Fazzalari, dopo aver illustrato le caratteristiche del progetto edilizio durante un sopralluogo sul cantiere, ha spiegato che la scelta progettuale è stata quella di mantenere le caratteristiche architettoniche originali appartenenti al linguaggio razionale dell’edificio, reinterpretandole per creare un nuovo spazio abitativo riconoscibile e accogliente.

La serata ha offerto anche spunti di riflessione più ampi, grazie all’intervento della ricercatrice Chiara Belingardi, PhD in Progettazione della città, del territorio e del paesaggio a Firenze, che ha proposto un approfondimento sul tema del Queer Housing, invitandoci a riflettere sul ruolo della soglia come spazio non di separazione, ma di relazione, di porosità e incontro. Sono intervenuti anche la Vicesindaca Michela Favaro e Luca Deri, presidente della Circoscrizione 7.

Non sono mancati i momenti culturali e performativi, con l’intrattenimento musicale di Michela Paleologo e Rocco Di Bisceglie (Associazione Tedacà) e la lettura scenica dell’attore e regista Sax Nicosia, che ha condiviso un intenso estratto da Ho paura torero di Pedro Lemebel.

Dopo una notte di lavoro ininterrotto, la mattina si è aperta con una colazione condivisa, seguita dalla presentazione pubblica dei progetti e dalla premiazione, che si è svolta intorno alle 11.30.  TOHOUSING+ Hackathon si è così confermato come un’occasione concreta di confronto, creatività e attivazione sociale, in grado di generare idee reali per un’abitazione più giusta, accogliente e inclusiva. Il portale progettato diventerà infatti un intervento fisico e visibile, piccolo nelle dimensioni ma carico di significato, capace di ricucire una ferita urbana tra l’edificio e il suo quartiere.

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