L’interior ai tempi della pandemia

Inizia il 23 novembre il corso promosso dalla Fondazione per capire come il lockdown abbia cambiato la concezione di abitazione. In un’intervista, l’interior designer e referente del corso Valentina Farassino ci svela qualche previsione sul futuro dell’interior e del nostro modo di vivere la casa.

Inizia il 23 novembre il corso promosso dalla Fondazione per capire come il lockdown abbia cambiato la concezione di abitazione: Interior design: come il lockdown ha cambiato la casa (CFP 12).

La crisi pandemica ha cambiato il nostro modo di intendere la casa, evidenziando nuove esigenze alle quali l’interior design è chiamato a rispondere. Siamo abituati a trascorrere sempre più tempo a casa, a lavorare e imparare a distanza, avvertiamo la necessità di porci in connessione con la natura, plasmando in modo sempre più definito la concezione di abitazione del futuro.

Per capire in che direzione stiamo andando ci siamo rivolti a Valentina Farassino, architetto e referente scientifica del corso.

In che modo la pandemia ha cambiato il concetto di casa e quali nuove esigenze ha fatto emergere?

Con l’emergenza sanitaria, per molti le quattro mura domestiche sono diventate una prigione, non più “casa dolce casa”. Se prima la casa veniva vissuta per lo più la sera, dopo la giornata lavorativa, con il lockdown è diventata il rifugio obbligato, 24 ore su 24. Smart working e formazione a distanza hanno dimostrato l’inadeguatezza degli spazi, una scorretta illuminazione e una grande assenza: il verde, quello vivo.

Quali saranno le caratteristiche imprescindibili della casa ideale del 2022?

Non potranno mancare l’attenzione per una corretta e  illuminazione, naturale e artificiale, e l’ampliamento degli spazi in cucina che si riconferma luogo di ritrovo principale, dove famiglia e amici si incontrano, cucinano e mangiano insieme. Diminuendo le occasioni di approvvigionamento, torna ad ampliarsi la dispensa mentre dovrà essere riconsiderato anche l’ingresso, zona che fa da filtro tra l’interno e l’esterno che deve disporre di arredi e spazi in cui lasciare gli oggetti di cui ci liberiamo appena rientriamo in casa.

Quali sono gli obiettivi del corso?

Durante il corso affronteremo le più importanti nozioni per la progettazione post lockdown. Ogni docente analizzerà e illustrerà nuovi spazi per trovare soluzioni ai nuovi bisogni. I relatori del corso parleranno di spazi dedicati al lavoro, di nuove aree per la privacy, l’allenamento fisico e la cura personale, e del bisogno della natura in casa. Proporranno nuove tecnologie per l’illuminazione e nuove idee di cucine, dispense e mobili contenitori.

Questo è solo un assaggio di quanto sarà approfondito durante il corso da 12 CFP “Interior design: come il lockdown ha cambiato la casa”. Iscriviti entro il 21 novembre.

© Fermi, progetto di Alberto Lessan e Jacopo Bracco, vincitore di Architetture Rivelate 2017 per la categoria “Allestimenti temporanei e spazi interni”. Fotografia di Beppe Giardino