Guardare oltre

La sosta forzata di questi giorni ci offre una risorsa preziosa: il tempo per riflettere e approfondire. Iniziamo oggi raccontandovi alcune opere di Rem Koolhaas, classe ’44, architetto, urbanista e saggista olandese. 

È in giorni come questi, durante i quali il tempo rallenta e possiamo cercare distrazioni al di fuori del nostro appartamento solo attraverso lo sguardo, che sentiamo più il bisogno di interrogarci su ciò che ci circonda. Vogliamo approfittare di questa situazione, a tratti surreale, per approfondire le opere di alcuni protagonisti dell’architettura.
Iniziamo con Rem Koolhaas, nostro ospite durante l’edizione 2011 di Biennale Democrazia e tra i protagonisti del corso FAD Perché l’architettura contemporanea è così? A lezione con Valerio Paolo Mosco (5 CFP), offredovi qualche piccola suggestione sulle opere di chi ha contribuito a definire ciò che oggi chiamiamo architettura contemporanea.

Classe ‘44, Rem Koolhaas è un architetto, urbanista e saggista olandese, il cui nome è da decenni associato allo studio di architettura OMA (Office for Metropolitan Architecture) del quale è cofondatore.
Tra i suoi best seller su carta è impossibile non citare Delirious New York (1978), mentre non si contano i suoi progetti in tutto il mondo, tra i quali molti spazi culturali come biblioteche, auditorium musei e teatri.

Qualche esempio? Il teatro nazionale di danza dell’Aja, Olanda, parte dell’ampliamento del Municipio dell’Aja attraverso la realizzazione di un centro culturale diviso tra il teatro di danza e una sala concerti, riuniti su una piazza completata da un albergo, progettati rispettivamente da Koolhaas, Van Mourik e Carel Weeber (vai all’approfondimento).
Sempre agli anni Ottanta risale anche l’inaugurazione del Centro d’arte e delle tecniche di comunicazione a Karlsruhe (1989), in Germania. Meglio conosciuto con l’acronimo tedesco ZKM, il centro è stato ricavato all’interno di un’ex industria bellica della seconda guerra mondiale; a oltre trent’anni dalla conversione oggi l’edificio ospita mostre ed eventi tematici, progetti di ricerca, produzione di opere e lavori nel campo di nuovi media, con programmi studiati apposta in base ai diversi target di riferimento (vai all’approfondimento dell’OMA).
Per citare uno degli esempi più recenti, ci spostiamo in Caen, in Normandia, dove lo studio di Rem Koolhaas ha firmato insieme e Barcode Architects uno spazio che supera il concetto tradizionale di biblioteca: la Bibliothèque Alexis de Tocqueville. Aperta nel 2017, questa architettura sembra un ibrido tra biblioteca e anfiteatro e assume una collocazione strategica per la città, pensata per rendere l’edificio non solo un nuovo landmark, ma anche un punto di riferimento per i cittadini. La struttura a croce è in relazione al contesto esterno; ogni braccio, infatti, punta verso un luogo strategico della città come il centro storico e la stazione. Spostando lo sguardo verso il suo interno, invece, si scoprirà che ogni braccio della struttura è dedicato a una disciplina diversa (scienze umane, scienza e tecnologia, letteratura e arte) mentre all’intersecazione dei due assi si trova lo spazio che accoglie il fulcro delle attività della biblioteca, le cui linee sembrano ricordare quelle di un anfiteatro (vai all’approfondimento sul sito dell’OMA).

6 idee per scoprire i 1000 volti di Koolhaas

  • L’architettura di Rem Koolhaas è solo uno dei tasselli che sono raccontati nel corso FAD Perché l’architettura contemporanea è così? A lezione con Valerio Paolo Mosco (5 CFP), una buona occasione per portarsi avanti con l’aggiornamento formativo e per farsi accompagnare lungo un viaggio che ripercorre le tendenze architettoniche che hanno scandito gli ultimi cinquant’anni di storia: vai alla pagina dedicata al corso FAD.
  • Se invece ti stuzzicherebbe l’idea di scoprire come si vive in casa Koolhaas, Ila Bêka e Louise Lemoine hanno girato il documentario che fa per te: Koolhaas Houselife (vai al documentario).
  • Per uno sguardo direttamente dall’interno sullo studio OMA, puoi ascoltare l’intervista che abbiamo fatto a Reinier de Graaf, partner dell’OMA e nostro ospite in occasione del ciclo Looking Around (vai all’intervista).
  • Per quanto riguarda la cara vecchia carta, nella tua libreria non può mancare il best seller Delirious New York in cui Koolhaas ripercorre la storia urbanistica di New York con l’obiettivo di spiegare come sia possibile che una città quasi per nulla pianificata sia riuscita a dare forma alla nostra contemporaneità (vai alla scheda del libro).
  • Tra le pubblicazioni più recenti, invece, Elements of Architecture, un intreccio di micronarrazione che indagano i singoli dettagli di un edificio: dalla scala al camino, dalla finestra al corridoio (vai alla scheda del libro).
  • Nel caso ti trovassi nella Grande Mela, non perderti la mostra al Guggenheim curata da Rem Koolhaas e AMO, il think-tank dello studio OMA. Intitolata Countryside, The Future. La mostra è aperta fino al 14 agosto; intanto leggi l’articolo di Living Corriere e guarda il video del Guggenheim.