Spazi e storie

Architettura e design possono e devono nutrirsi vicendevolmente. Ne parla Ali Filippini nel corso FAD Il design: spazi e storie, indagando le sovrapposizioni tra le due discipline attraverso casi emblematici. L’abbiamo intervistato per darvi un assaggio del corso.

Quando uniscono le forze, architettura e design ci riservano grandi sorprese. L’hanno dimostrato per tutto il Novecento plasmando insieme la cultura del progetto, dal disegno degli arredi fino al disegno degli spazi urbani.

Una storia affascinante quanto complessa e tutt’ora in divenire che abbiamo deciso di approfondire nel corso FAD Il design: spazi e storie. Quattro ore per ripercorrere l’evoluzione della progettazione, tra distretti produttivi, tecnologie, linguaggi, temi e relative evoluzioni.

A condurci in questo viaggio Ali Filippini, l’esperto di storia del design che abbiamo intervistato per darti un piccolo assaggio di quello che ti aspetta.

In che modo possono sovrapporsi architettura e design?

Storicamente è sempre accaduto nell’interior. I grandi architetti del Moderno hanno disegnato interni e relativi arredi, arrivando alla piccola scala tuttora condivisa sia da architetti che designer. Il caso di Le Corbusier, per esempio, è ancora interessante per il lavoro sulle tipologie (il bagno, la cucina…) e il “dettaglio” della costruzione dei mobili. Alvar Aalto ha prodotto sintesi eccellenti in Finlandia su come i ruoli si possono e devono confrontare: un’organica concezione sia dell’architettura che dei suoi interni e arredi.

In che modo la creatività e l’operato dei designer ha influito sul disegno di spazi domestici, pubblici, urbani e di lavoro?

I casi potrebbero essere diversi ma mi piace ricordare quanto la circolarità dei saperi – e in questo l’architettura e il design si dovrebbero nutrire vicendevolmente a prescindere dalle specifiche competenze -, sia fondamentale per un corretto approccio progettuale. Nel contesto del corso cito la prefabbricazione edilizia in Italia negli anni Sessanta dove architetti come Angelo Mangiarotti hanno definito nuovi standard per la componentistica industriale, ma gli esempi potrebbero essere diversi…

Che peculiarità vanta il Made in Italy nel settore del design rispetto ad altri contesti territoriali?

Il Made in Italy è sinonimo di saper fare ed eccellenza produttiva che si esprime oggi come un tempo soprattutto nell’operato della piccola e media impresa. L’italianità è un mix di savoir faire, know how tecnologico e inventiva. Tutte qualità supportate (quando accade) dall’intesa creativa tra chi realizza l’idea e chi la sviluppa: l’architetto/designer e l’imprenditore. In Italia, storicamente, questo è un dato di partenza fondamentale.

In che direzione ci stanno portando oggi le contaminazioni tra architettura e design?

Difficile fare previsioni ma penso che la richiesta di un progetto “olistico”, aperto e partecipato che la contemporaneità sembra reclamare abbia bisogno di tecnici e professionisti altrettanto open mind, capaci di lavorare in team work. I nuovi scenari del progetto, dove l’apporto della cultura digitale si farà sempre più sentire, vedranno forse una convergenza delle due visioni.

Come funziona il corso

Il corso vi propone quattro ore di contenuti fruibili in modalità FAD, ossia in qualsiasi momento dal tuo PC. Per gli architetti dell’Ordine di Torino l’iscrizione al corso è gratuita; per gli altri partecipanti è prevista una quota di € 20,00+iva. 4 i CFP riconosciuti per gli architetti.

Vai al corso Il design: spazi e storie

Chi c’è dietro la cattedra

Con in tasca una laurea in Disegno industriale del Politecnico di Milano e un dottorato in Scienze del design dello IUAV di Venezia, Ali Filippini insegna all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, al Politecnico di Torino e al master in Design della Scuola Politecnica di Milano. I suoi lavori si concentrano sull’evoluzione dei linguaggi e delle espressività dei materiali nel design contemporaneo e sul ruolo del curating e dell’allestimento in ambito commerciale e culturale e firma articoli su riviste come DIID – Disegno Industriale Industrial Design, Area, Auto & Design, Mestieri d’Arte e Design.