Il 21 ottobre la Città di Moncalieri ha presentato ufficialmente il Dossier per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Anche la Fondazione e Building Happiness partecipano al progetto: con Building Happiness, Moncalieri può diventare il laboratorio di una nuova felicità urbana: concreta, condivisa e generativa.
Il 21 ottobre la Città di Moncalieri ha presentato ufficialmente il Dossier “Moncalieri 2028. La periferia al centro”, progetto di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Hanno partecipato alla presentazione la Presidente della Fondazione Alessandra Siviero e la Coordinatrice Raffaella Lecchi. Un documento che racconta la visione di una città che ha scelto di fare della rigenerazione culturale dei margini urbani il proprio orizzonte di sviluppo, capace di tenere insieme produzione, educazione e cittadinanza attiva.
La candidatura organizza le proprie energie in cinque aree strategiche, concepite come cerchi concentrici: Design e Trasformazione, Rigenerazione urbana e dei Beni Comuni, Empowerment giovanile, Inclusione e Parità di genere, Cultura e Innovazione sociale.
La Fondazione per l’architettura e Building Happiness rientrano nella prima delle cinque aree strategiche, sul Design come grammatica della trasformazione. Con Building Happiness, Moncalieri può diventare il laboratorio di una nuova felicità urbana: concreta, condivisa e generativa. A partire dal quartiere Borgo San Pietro, la Fondazione propone un percorso di trasformazione urbana partecipata attorno a un bene oggi dismesso, l’ex moschea col suo giardino prospiciente, da convertire in bene comune grazie a strumenti di cittadinanza attiva e design sociale e alla collaborazione con realtà attive sul territorio.
L’obiettivo è dare nuova vita a un luogo abbandonato, legato a una memoria plurale, attraverso un progetto che sia espressione autentica dei desideri degli abitanti del quartiere e delle energie sociali del territorio, restituendo a una porzione di Borgo San Pietro un significato collettivo che può diventare gesto di cura e motore di trasformazione per tutte le città.
Il dossier di Moncalieri 2028 racconta una città che ha scelto la continuità: non un “grande evento” ma un calendario evoluto dove festival, rassegne, residenze artistiche, pratiche di cittadinanza attiva e valorizzazione del commercio dialogano tra loro. Questa architettura concentrica divisa in aree strategiche consente a Moncalieri di operare su livelli diversi ma integrati, generando un effetto moltiplicatore che fa della città un laboratorio di creatività diffusa, coesione sociale e rigenerazione culturale.
La candidatura di Moncalieri a Capitale Italiana della Cultura 2028 è dunque un progetto corale, che nasce dalla convinzione che i margini possano diventare il centro rinnovato e ritrovato di una nuova geografia culturale italiana.


