Riparte Cultura di Base alla Biblioteca Levi

È ripartito il progetto Cultura di Base nelle Biblioteche civiche, che vede la Biblioteca civica Primo Levi tornare protagonista dell’iniziativa. Nel primo anno di sperimentazione è stato somministrato un questionario agli utenti, che conferma l’apprezzamento per il progetto nelle biblioteche.

È ripartito con successo il progetto Cultura di Base nelle Biblioteche civiche, che vede la Biblioteca civica Primo Levi tornare protagonista dell’iniziativa. Dopo la sperimentazione del 2024, il progetto è ora esteso per un altro anno, in attesa di una possibile futura stabilizzazione come servizio permanente.

Nel primo anno di sperimentazione, è stato somministrato un questionario agli utenti per valutare il servizio. I risultati parlano chiaro: il 96% delle persone ha assegnato il punteggio massimo (5/5) a Cultura di Base, confermando l’apprezzamento per lo svolgimento dell’ambulatorio all’interno della biblioteca. Non solo: il 26% delle persone ha dichiarato di non conoscere le Biblioteche civiche e il 45% di non averle mai frequentate prima. Questo dimostra come il progetto non abbia avuto un impatto positivo solo sul piano sanitario e relazionale, ma abbia anche contribuito a far scoprire la biblioteca come luogo pubblico vivo e accessibile, rafforzandone l’immagine all’interno del tessuto cittadino.

Il progetto è promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino, nell’ambito delle linee guida della Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Città di Torino, la Regione Piemonte, le Biblioteche civiche torinesi e l’ASL Città di Torino.

Da maggio 2024, la Biblioteca Primo Levi ospita, per due turni settimanali, l’ambulatorio della dottoressa Maria Sartore, pediatra di libera scelta. L’iniziativa si concentra sul benessere psicofisico dei piccoli pazienti e dei loro accompagnatori, cercando di ridurre lo stress dell’attesa, migliorare la relazione medico-paziente e promuovere un’esperienza di cura culturalmente arricchita.

Attraverso la cura degli spazi, la possibilità di entrare in contatto con le attività e i servizi della biblioteca e avendo a disposizione un grande patrimonio di libri per bambini e ragazzi (e adulti, naturalmente), Cultura di Base partecipa all’evoluzione delle biblioteche verso un modello di centro civico aperto e inclusivo, vero strumento di welfare culturale.

Questo approccio si inserisce in un modello più ampio di umanizzazione dei luoghi di cura, favorito dall’architettura come veicolo di benessere e inclusione sociale.