Le scuole al giorno d’oggi

PNRR, progetto “POP”, innovazione e qualità: cosa serve per progettare una scuola di qualità? Daniele Rangone di Settanta7 ci svela qualche segreto in attesa del corso “Progettare scuole oggi: tra POP e PNRR” (12 CFP).

PNRR, progetto “POP”, innovazione e qualità: come si amalgamano tutti questi elementi a garanzia di una buona progettazione di un edificio scolastico? La questione sarà alla base del corso Progettare scuole oggi: tra POP e PNRR (12 CFP) proposto a novembre dalla Fondazione e dall’Ordine sia in aula che in webinar per capire come strutturare un workflow consono e funzionale.

Per esplorare questo ambito della progettazione in modo – perché no – un po’ dissacrante e in grado di scardinare l’obsoleto DM del ’75, il referente scientifico sarà Daniele Rangone, architetto esperto in progettazione di edilizia scolastica. Insieme a Elena Rionda, Daniele Rangone è cofounder di Settanta7, piccola realtà artigianale diventata tra i più importanti player su scala nazionale nell’ambito dell’edilizia sostenibile di avanguardia e qualità.

L’abbiamo incontrato per conoscere qualche anticipazione su quanto sarà approfondito durante il corso. Buona lettura!

Un esempio di progetto che ci aiuti a capire come una scuola possa essere iconica e inclusiva?

L’esperienza più significativa in ambito scolastico degli ultimi mesi è stata la partecipazione al Bando per le 212 scuole del PNRR. Come Settanta7 abbiamo vinto attraverso concorso pubblico e anonimo 8 tra le scuole più grandi d’Italia. Insieme a un team multiprofessionale composto da ingegneri, acustici, pedagogisti, artisti, landscape designers – molti dei quali saranno presenti nel corso in qualità di relatori – abbiamo creato progetti iconici e fortemente innovativi: saranno presto raccolti in un monografico della rivista The Plan, ma saranno presentati in anteprima proprio in questo corso.

In Italia come può la progettazione di scuole più flessibili, sostenibili e innovative influire sull’istruzione di qualità, sul lavoro dignitoso e sulla crescita economica?

In Italia la legge sull’edilizia scolastica è datata 1975. Le timide e sporadiche iniziative di aggiornamento che si sono susseguite negli anni successivi purtroppo non hanno colto né raggiunto gli obiettivi di rinnovamento. In qualità di progettista, le mie aspettative sono quelle di sopperire con la cura del progetto e una sfacciata brillantezza a questo vuoto legislativo.

Quali potrebbero essere gli impatti tangibili sulle scuole italiane? E quali il contributo proposto dal corso?

Considerando la fatiscenza del patrimonio pubblico nazionale le occasioni di progettazione di scuole ex novo, magari tramite operazioni di demolizione e ricostruzione, o di riqualificazione non mancano. Il corso aiuterà a sviluppare una progettazione di qualità attraverso un pensiero critico e laterale, in grado di avere impatti immediati e concreti sugli spazi e sulla vita dell’utenza scolastica.

Un esempio di successo che dimostri l’importanza di un approccio innovativo nella progettazione delle scuole?

A titolo esemplificativo potrei citare il nuovo liceo scientifico di Sesto Fiorentino. Il progetto ha vinto il premio europeo BIG SEE per il miglior edificio scolastico grazie ai suoi spazi innovativi, inclusivi e flessibili che fungono da vero e proprio civic centre per la comunità. La quasi totalità della popolazione studentesca si ferma nell’edificio anche il pomeriggio per studiare, socializzare e svolgere attività in piccoli gruppi. Dai confronti con la preside abbiamo appreso che questo non accadeva assolutamente nella vecchia struttura.

Se desideri approfondire il tema della progettazione delle scuole d’oggi (e di domani) abbinando concretezza ad una visione olistica e disruptive, iscriviti al corso! Per la partecipazione sono previsti 12 CFP.

© Polo Scolastico Ugo Foscolo, Arcugnano. Progetto Studio Settanta7. Ph Piermario Ruggeri
© Scuola Rita Levi Montalcini, Porto Potenza Picena. Progetto Studio Settanta7. Ph Francesca Iovene
© High School Sesto Fiorentino. Progetto Studio Settanta7. Ph Marco Cappelletti