Dal Cile la street art di Pietra Alta

Lavori in corso a Pietra Alta per la realizzazione del nuovo murale a firma di Héctor Carrasco, aka “Mono”, tra i massimi esponenti del muralismo cileno la cui arte contribuirà a trasformare gli spazi di via Cavagnolo “nel centro di qualcosa di nuovo”.

Non si fermano i progressi di Pietra Alta, uno dei 12 progetti torinesi protagonisti del festival Bottom Up! nato per potenziare gli spazi sociali e culturali di via Cavagnolo 7 e 9, Lungo Stura Lazio.

Lo scorso lunedì sono stati inaugurati i lavori per un grande nuovo murale all’interno del comprensorio a firma di uno street artist fuori dal coro, ben consapevole di come con i giusti colori si possa trasformare una facciata vuota in un messaggio sociale per gli abitanti del quartiere. Parliamo di Héctor Carrasco, in arte Mono, uno dei massimi esponenti del muralismo cileno, fondatore della Brigada Ramona Parra e italiano d’adozione dal 1974, anno in cui arrivò in Italia come rifugiato politico in seguito al golpe militare di Pinochet.

Dall’America all’Europa, da sempre Mono crea murales in ogni angolo delle città coinvolgendo le popolazioni dei territori in percorsi di autentica arte popolare collettiva. Ha realizzato progetti in ambito artistico, politico e sociale, dando vita a opere all’interno di scuole, carceri e piazze, tra cui il murale torinese contro il razzismo che si può ammirare in via Rocciamelone, nel quartiere Campidoglio.

Ma come sarà il murale di Pietra Alta? “Coerente con i presupposti dell’arte muralista sudamericana, il murale Pietra Alta di Mono avrà immediatezza, semplicità e grande capacità di sintesi vivida e gioiosa” ci spiega Francesco Massarini, l’architetto alla guida del progetto Pietra Alta per Bottom Up! “Sarà affastellato di personaggi che volteggiano attorno e sopra a un quartiere colorato fatto di casette, disegnate una sopra l’altra nell’alternanza di colori primari a campitura piena. Una donna che danza, una grande colomba con un ramo di ulivo, sagome di giganti bambini che camminano sui tetti, un grande sole dai raggi-capelli multicolori che suona la chitarra” E, al centro, un immancabile spazio bianco per le proiezioni cinematografiche all’aperto a cura del Piccolo Cinema.

I frutti di questa trasformazione saranno visibili a estate conclusa, svelandoci come la street art possa concretamente contribuire a trasformare via Cavagnolo “nel centro di qualcosa di nuovo”. #StayTuned!