Portatori di bellezza

Stiamo cercando un architetto che sensibilizzi i ragazzi di 4 comunità educative torinesi al valore dello spazio architettonico. The best is yet to come è il titolo del progetto, mentre la scadenza per le candidature è il 6 gennaio.

Stiamo cercando un architetto che sensibilizzi al valore dello spazio architettonico i ragazzi di 4 comunità residenziali educative per minori a Torino!

Si tratta del nuovo progetto al quale collabora la Fondazione per l’architettura / Torino: The best is yet to come, promosso da Arteco, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Città di Torino e sostenuto da Compagnia di San Paolo e Lions Club Torino Host Regio.

In partenza a gennaio, l’iniziativa coinvolgerà 50 adolescenti ospitati dalle comunità torinesi e 10 studenti dell’Accademia Albertina, guidati da giovani professionisti attivi nel campo del design e dell’architettura. L’obiettivo? Concretizzare l’auspicio espresso da Dante Maria Cibinel, giudice del Tribunale dei Minori di Torino, relativamente alle comunità: “in questi luoghi deve entrare in azione la bellezza”.

Cerchiamo un architetto iscritto all’Ordine di Torino con esperienza nel campo dei processi partecipativi con i giovani adulti e/o di umanizzazione. Entro il 6 gennaio 2019 è possibile candidarsi inviando il proprio cv via e-mail a eventi@fondazioneperlarchitettura.it con oggetto “call The best is yet to come”. Entrando nel merito, il compito del professionista sarà quello di aiutare i ragazzi a leggere lo spazio architettonico in cui inserire le opere e di fare da facilitatore nella traduzione e divulgazione degli esiti del percorso. Per l’incarico è previsto un rimborso spese.

L’impegno richiesto conta quattro incontri pomeridiani da due ore, una per ciascuna delle quattro comunità coinvolte: CER Passoni 18 (Coop. SanDonato), CEM Valpiana (Coop.Valpiana), CER Giulia (Coop.Mirafiori) e Comunità Alloggio Cascina La Luna (Coop. Frassati).

Il percorso di lettura dello spazio architettonico curato dal progettista selezionato si inserirà in un’azione più ampia di trasformazione ideata con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel progetto: saranno realizzati interventi pittorici e di design, in dialogo con le architetture delle comunità e in risposta alle esigenze che emergeranno durante i percorsi condivisi.

Il tutto sarà raccontato attraverso le immagini della fotografa Francesca Cirilli, alla quale spetterà il compito di indagare le tracce degli abitanti all’interno degli spazi, prima e dopo l’avvio delle attività.