A metà tra la conferenza e la performance, Foroba Yelen di Matteo Ferroni è un’originale occasione di riflessione sulle ricadute di un buon progetto di design sulla vita quotidiana

Ogni anno, durante la prima settimana di novembre, Torino diventa la capitale dell’arte e della creatività contemporanea grazie ai numerosi calendari di iniziative che fanno riferimento al sistema ContemporaryArt Torino Piemonte.

In questa cornice la Fondazione propone come occasione di riflessione sulle ricadute di un buon progetto di design sulla vita quotidiana Foroba Yelen. Trasformare l’ombra dell’albero in luce.

A metà tra la conferenza e la performance, l’appuntamento si inserisce in due contenitori diversi: il festival del design indipendente Operae e Dance Salvario, il block party di Club to Club.

Foroba Yelen. Trasformare l’ombra dell’albero in luce

Sabato 5 novembre 2016 ore 21.00
Palazzo Cisterna
Via Carlo Alberto 23, Torino
All’interno di Operae

Domenica 6 novembre 2016 ore 16.00
Teatro Baretti
Via Giuseppe Baretti 4, Torino
All’interno di Dance Salvario

Foroba Yelen in bambara, la lingua più diffusa in Mali, significa “luce comunitaria” ed è il nome con cui gli abitanti della provincia di Ségou hanno battezzato un piccolo lampioncino che dal 2010 offre il suo chiarore di villaggio in villaggio, spostandosi a cavallo di un monociclo; un oggetto che è riuscito a illuminare le notti di questa regione dell’Africa occidentale, creando luoghi in cui la comunità può ritrovarsi anche al calare del sole, così come avviene durante il giorno all’ombra degli alberi. Durante l’incontro, a metà tra la conferenza e la performance, il progetto viene raccontato dal suo stesso artefice, Matteo Ferroni, dando la possibilità al pubblico di sperimentare in prima persona la condizione del buio e riflettere sulle ricadute di un buon progetto di design sulla vita quotidiana.

Matteo Ferroni è un architetto perugino diplomato all’Accademia di Architettura di Mendrisio. COn il progetto Foroba Yelen ha suscitato l’interesse dei maggiori media internazionali. Come architetto ha esplorato diverse discipline collaborando con artisti autorevoli tra cui Ludovico Einaudi, Rokia Traoré e soprattutto con il maestro del teatro contemporaneo Luca Ronconi, per il quale ha progettato il Centro Teatrale Santacristina.

© Jana Sebestova
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