La Fondazione promuove da anni il concorso di progettazione come strumento per un’architettura di qualità, trasparente e partecipata. Un modello che attiva comunità, genera valore pubblico e costruisce fiducia nei processi. Se ne è parlato anche in occasione di URC 2025.
Anche la Fondazione per l’architettura / Torino ha preso parte all’Ukraine Recovery Conference, tenutasi a Roma il 10 e 11 luglio 2025, portando una riflessione su un’idea da sempre al centro del suo impegno: il concorso di progettazione come strumento per generare progetti condivisi, promuovere qualità architettonica, meritocrazia e partecipazione. Dal 2005 infatti, la Fondazione ha promosso oltre cinquanta concorsi – di idee e di progettazione – in ambito urbanistico, architettonico, paesaggistico e culturale, in collaborazione con enti pubblici e privati. Un’attività continuativa che ha consolidato la Fondazione come soggetto generatore di progetti, capace di attivare processi orientati alla qualità, alla trasparenza e al coinvolgimento delle comunità.
Due modelli per contesti diversi
L’esperienza maturata ha portato allo sviluppo di due principali modelli concorsuali, adattabili a situazioni differenti ma accomunati dalla garanzia di trasparenza e qualità:
Modello a preselezione + fase anonima
Dopo una candidatura palese, vengono selezionati 5-10 progettisti ammessi al concorso vero e proprio, che si svolge in forma anonima su piattaforme certificate. Il vincitore riceve un premio economico come acconto sull’onorario per il progetto di fattibilità tecnica ed economica.
Modello a doppio grado con dialogo competitivo
Una prima fase aperta e anonima seleziona le proposte migliori a livello di concept. Il secondo grado, in forma palese, è preceduto da un confronto tra progettisti e commissione giudicatrice, che valuta poi nel merito le soluzioni progettuali finali.
Entrambi i modelli valorizzano la qualità delle idee, promuovono il merito e introducono momenti di dialogo approfondito nel processo progettuale.
Costruire fiducia, attivare comunità
Il concorso di progettazione, per la Fondazione, non è solo uno strumento tecnico, ma un dispositivo culturale capace di attivare economie locali, rafforzare il senso di appartenenza e costruire fiducia nei processi pubblici. Da anni la Fondazione lo promuove come uno dei cardini della cultura del progetto, convinta che solo attraverso il confronto e la responsabilità condivisa possa nascere la buona architettura. Anche il dialogo avviato in occasione di URC 2025 potrebbe rappresentare un terreno fertile per future progettualità condivise, fondate su qualità, merito e partecipazione.