Un’occasione di confronto aperto, tra sguardi multidisciplinari e sensibilità diverse, attorno a una parola che lentamente sta entrando nei discorsi sull’architettura: felicità. L’8 luglio abbiamo presentato nostro volume Building Happiness. Esplorazioni sulla felicità degli spazi, edito da FrancoAngeli. Scopri come è andata!
Martedì 8 luglio, al Circolo Esperia di Torino, si è tenuta la presentazione del volume Building Happiness. Esplorazioni sulla felicità degli spazi edito da FrancoAngeli, esito del nostro percorso avviato nel 2024. Un’occasione di confronto aperto, tra sguardi multidisciplinari e sensibilità diverse, attorno a una parola che lentamente sta entrando nei discorsi sull’architettura: felicità.
La serata si è aperta con i saluti istituzionali di Gabriella Gedda, Presidente della Fondazione, che ha ricordato il valore corale di questo progetto, e di Roberta Ingaramo, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, che ha sottolineato quanto sia importante portare questo tipo di dibattito architettonico anche fuori dai confini della professione. Tra gli interventi istituzionali, anche Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino e Guido Bolatto, Segretario generale della Camera di Commercio di Torino.
È stata Christiane Bürklein (Creative Networking) a moderare la conversazione partendo dall’idea che la felicità, come un diamante, abbia molte sfaccettature. Da qui è emerso il cuore del progetto editoriale: un lavoro corale che riflette la complessità del tema della felicità.
Eleonora Gerbotto, Direttrice della Fondazione, ha spiegato che la felicità assume significati diversi in base all’individuo, al momento della vita, alla storia personale. Da questa molteplicità emerge però un elemento comune: il desiderio di trovare uno spazio in cui potersi esprimere e crescere, dove poter fiorire. Building Happiness, in questo senso, non semplifica ma accoglie visioni eterogenee e immaginari complessi. Progettare per la felicità significa accettare questa complessità e riconoscere la pluralità come risorsa. Non si tratta semplicemente di creare luoghi gradevoli o funzionali, ma di pensare ambienti capaci di rispondere ai bisogni emotivi delle persone, favorendo la loro fioritura psicologica e relazionale.
Michele Cerruti But, coordinatore della Masterclass di Building Happiness, e docente al Politecnico di Torino e all’Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto, ha raccontato la sfida affrontata durante la Masterclass di unire discipline diverse e di costruire di uno spazio di apprendimento aperto e generativo. In un contesto così ricco di stimoli, ciò che emerge è che parlare di bellezza in architettura risulta spesso più semplice che affrontare il tema, molto più sfuggente, della felicità. Ma proprio in questo confronto complesso si inserisce l’idea di felicità come destinazione operante: una condizione che prende forma lungo il percorso, non solo all’arrivo. Durante il viaggio accadono trasformazioni, e proprio queste fanno parte del risultato.
Fabrizio Polledro, Vicepresidente della Fondazione, ha sottolineato che il lavoro svolto durante l’anno di esplorazione non è da considerarsi concluso. È solo un primo passo, come un tentativo di avvicinarsi a qualcosa che, per sua natura, sfugge alle definizioni rigide.
Alessandro Busana, designer e fondatore di Campomarzio, ha evidenziato quanto sia raro e coraggioso affrontare il tema della felicità in architettura. Spesso si parla di funzionalità ma focalizzarsi sulla felicità, invece, apre a nuove possibilità: lo spazio può essere il luogo in cui la società si riconosce.
Secondo Luca Morena, CEO di Nextatlas, nel mondo del design e dell’architettura si è parlato molto di benessere, un concetto più facilmente misurabile. La felicità, invece, non lo è. Ma è proprio questa la sfida. La nostra epoca ha semplificato molti aspetti della vita anche grazie al concetto di user-friendly, riducendo gli attriti tra noi e l’ambiente. Ma questa stessa assenza di attrito ci ha resi meno curiosi, meno disposti a metterci in relazione. E forse, meno felici.
Building Happiness non è un libro da archiviare, ma una mappa in divenire, un invito continuo a osservare lo spazio come un alleato delle nostre emozioni.
Foto di Andrea Guermani.
Con il Contributo di Camera di Commercio di Torino e Ordine degli Architetti di Torino
Sponsor Gold: Idrocentro
Sponsor Silver: Dierre, Ceramica Mediterranea, Sikkens, Traiano Luce