Progettazione del verde

Qual è la correlazione tra verde e pandemia? L’abbiamo chiesto alla professoressa Carolina Giaimo, la quale ci dà un assaggio del corso “Il ruolo del verde pubblico ai tempi del Coronavirus” in partenza il 24 febbraio.

Qual è la correlazione tra verde e pandemia e quale approccio va utilizzato nella progettazione degli spazi verdi? A questo e ad altri interrogativi ci risponde Carolina Giaimo, professoressa associata di Urbanistica presso il DIST Politecnico di Torino, Giunta nazionale INU, Responsabile Community Ricerche e sperimentazioni nuovi standard, curatrice e referente del corso webinar Il ruolo del verde pubblico ai tempi del Coronavirus, in programma il 24 febbraio e il 3 marzo per un totale di 8 ore e 8 CFP.

Professoressa Giaimo, può spiegarci quale correlazione vi è tra verde e pandemia?

La dimensione territoriale è una chiave decisiva per comprendere gli effetti dell’epidemia da Covid-19. Una fra le principali criticità della condizione insediativa e infrastrutturale contemporanea, soprattutto delle città medio-grandi, indica come la popolazione delle aree urbane sia esposta a elevati livelli di vulnerabilità e rischio, connessi ad esempio ad agenti inquinanti atmosferici – o, come è accaduto nel caso del virus Covid-19, che hanno nell’aria un significativo vettore di diffusione – che determinano effetti negativi sia a breve che lungo termine, causando alterazioni funzionali (respiratorie, polmonari e cardiache) fino ad aumentare la mortalità, con forti ripercussioni sul benessere dei cittadini, sulla sfera pubblica ed in particolare sulla sanità.

È evidente, quindi, che tra le diverse configurazioni che lo spazio pubblico assume nella città, su quella a verde si gioca in modo rilevante il miglioramento della salute e del benessere delle comunità, della qualità degli insediamenti, così come l’inclusione sociale e la mitigazione degli impatti prodotti dai cambiamenti climatici. Una recente ricerca coordinata dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che ha coinvolto sei Paesi e 2.540 intervistati, evidenzia come il verde urbano sia diventato un elemento fondamentale: parchi e spazi verdi facilmente accessibili da casa, forse non abbastanza apprezzati prima della pandemia, sono diventati fondamentali a seguito delle misure restrittive. Durante il lockdown, i cittadini hanno sentito molto la mancanza di un facile accesso a spazi verdi pubblici e solo la possibilità di godere di un ampio panorama dalle finestre di casa (un privilegio ovviamente di pochi) ha contribuito a ridurre il senso di privazione; i dati raccolti indicano che i cittadini hanno lamentato principalmente l’impossibilità di stare all’aria aperta e incontrare altre persone nelle aree verdi, e soprattutto in Italia, anche l’impossibilità di osservare la natura. Queste percezioni sottolineano l’importante funzione ambientale ma anche sociale-ricreativa e culturale degli spazi verdi pubblici.

 

Quali approcci devono essere adottati nella pianificazione e progetto di questi spazi?

È necessario assicurare, a tutte e tutti, possibilità di fruizione dello spazio aperto pubblico e della vita in comune. Per questo è urgente dare attuazione alle strategie del Green New Deal in una prospettiva di ridefinizione ecologica del progetto della città contemporanea.

La congiuntura attuale pone nuovamente al centro la questione del ruolo e del senso dell’azione pubblica nella regolazione, governo e progetto della città perché gli effetti della pandemia (e della crisi che sta generando) peseranno sui più deboli, sui territori e sui soggetti più fragili. Quindi è importante lavorare su strategie complementari: dal sostegno alla riconversione ecologica delle economie territoriali, alle politiche urbane e territoriali per la resilienza ai cambiamenti climatici e mettendo in piedi un piano straordinario di manutenzione degli insediamenti e del suolo del territorio italiano. Il nostro contributo di studiosi e tecnici della città, del territorio e del paesaggio deve essere in grado di affrontare insieme le diverse dimensioni del problema, provando ad articolarle territorialmente, praticando l’integrazione fra saperi e tecniche nella definizione di piani e progetti credibili e attuabili.

 

Di quali strumenti dovremmo dotarci?

Dovremo impegnarci a elaborare nuovi programmi, piani e progetti in grado di riorganizzare obiettivi, strategie e politiche a partire dagli obbiettivi fondamentali di rigenerazione ecologica e ambientale, di prevenzione dei rischi, di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio esistente.

Il Corso propone lo studio di casi innovativi orientati ad un nuovo patto tra la città e natura: il progetto del verde nel nuovo piano urbanistico di Bologna, il progetto di riforestazione urbana e di urban jungle a Prato, il progetto urbanistico del verde per la nuova ripartenza di Faenza, attraversando i temi della retorica della natura nei nuovi parchi urbani in Cina e del futuro per lo spazio pubblico post pandemia in Italia, in un approccio transcalare alle infrastrutture verdi.

 

Iscriviti al webinar “Il ruolo del verde pubblico ai tempi del Coronavirus”