Mercoledì 4 maggio 2016
Film Commission Torino Piemonte, Sala Il Movie
Via Cagliari 42, Torino

Xavier Ros Majó, architetto catalano dello studio Harquitectes, nasce nel 1972 ed esercita la libera professione dal 1999; a questa affianca attività di docenza presso il Dipartimento di Design Architettura dell’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Barcelona ed è stato guest teacher presso l’Università Internazionale della Catalogna, l’Accademia di Porto e l’Università di Girona. Inoltre nel 2010 ha aperto il blog Arquitectures234, nel quale approfondisce progetti, realizzazioni ed eventi del mondo dell’architettura.
Dal 2000 è alla guida dello studio Harquitectes di Sabadell, Barcellona, insieme a tre colleghi suoi coetanei: David Lorente Ibáñez (1972), Josep Ricart Ulldemolins (1973) e Roger Tudó Galí (1973), tutti laureati tra il 1998 e il 2000 presso l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura del Vallès (ETSAV).
La cura per il rapporto tra ambienti interni ed esterni che permette di leggere gli uni come le estensioni degli altri, la contrapposizione di elementi nuovi e strutture preesistenti e il ricorso a soluzioni innovative in risposta alle esigenze dell’abitare contemporaneo sono tra i tratti distintivi del collettivo. Tra gli ultimi riconoscimenti si segnalano il premio conseguito nel 2016 in occasione della XIII edizione della biennale spagnola dedicata all’architettura e all’urbanismo BEAU, il premio europeo Ugo Rivolta nel 2015, il Premio A+ per il miglior progetto architettonico sostenibile nel 2013 e l’Hiše Awards per l’innovatività nel 2012.

A colloquio con Xavier Ros Majó

Un racconto lungo due ore di progetti realizzati dallo studio Harquitectes è ciò che ci ha offerto l’architetto catalano Xavier Ros Majó durante l’incontro di mercoledì 4 maggio 2016 di Looking Around. La descrizione delle ragioni delle scelte e dei problemi che sono stati affrontati nei singoli casi e che hanno portato alla definizione finale del progetto ha permesso ad una platea silenziosa ed attenta di delineare un quadro preciso del modo di operare degli architetti.

In che modo il concetto “adaptation” che fa da filo conduttore al ciclo di Looking Around 2016 serve a spiegare il loro approccio?

Dalle parole di Xavier si è delineato un metodo di lavoro molto concreto: gli architetti partono dall’analisi delle necessità del cliente e del contesto per definire il progetto. Come a Ullastret, in Catalogna, dove lo studio è impegnato nella costruzione di una casa in funzione di una condizione esterna: un muro in pietra che non poteva essere eliminato in quanto tutelato, a partire dal quale ha preso vita il progetto della residenza.
Tuttavia la capacità adattiva non è solo nella professionalità degli architetti, ma soprattutto nelle architetture che creano: “a noi interessa che la struttura sia flessibile” afferma Xavier “che abbia un potenziale per adeguarsi al cliente.” Tornare a vedere come gli spazi disegnati hanno preso forma nell’uso quotidiano degli abitanti è interessante perché mette in luce come anche se “tu lavori con la tua idea c’è sempre un potenziale di imprevisto legato al modo in cui le persone usano quello spazio”. L’esempio più eclatante è la residenza universitaria di Sant Cugat del Vallès dove volutamente gli alloggi sono stati pensati in modo minimale, lasciando libertà agli studenti di architettura di riprogettare l’interno in cui avrebbero vissuto. “La nostra architettura è a supporto di quello che la gente vuole fare.”

Nelle architetture non vivono solo le persone però…

E infatti la vitalità di un’architettura è anche definita dalle forme di vegetazione che trovano spazio al suo interno. Harquitectes spesso gioca sull’ibridazione tra spazi interni ed esterni nell’uso delle finiture o nel ricorso al verde come elemento di arredo d’interni. La casa 1101 è stata progettata come uno spazio aperto in cui l’interno è connesso senza quasi soluzioni di continuità con il giardino. “La vegetazione ha la capacità di migliorare l’architettura” sostiene Xavier “di trasformare uno spazio asciutto e duro, rendendolo più confortevole, colonizzandone le pareti”.

Quanto conta il budget nella fase di ideazione?

Non è un limite, ma è un fattore che influisce su tutte le decisioni che vengono prese durante il disegno di un’architettura. Nella scelta dei materiali che vengono adottati c’è sempre un equilibrio tra ricerca stilistica e vincoli del budget e questo non solo nel caso di progettazioni low cost. Alla domanda su quale sia il loro progetto preferito, Xavier risponde: “Gli architetti sono come i musicisti. Il nostro progetto preferito è sempre l’ultimo. Tuttavia ci sono alcuni lavori che segnano un cambiamento nel modo di progettare; ce n’è uno cui siamo molto affezionati, la Casa 712”. È una residenza triangolare perché quella era la superficie a disposizione e la normativa richiedeva di essere equidistanti dai confini. “A causa della non concessione di un finanziamento dalle banche, in 48 ore abbiamo dovuto tagliare il budget della metà, dimostrando ai clienti, che erano pronti a rinunciare, l’importanza del nostro contributo”.

© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
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© Edoardo Piva

I progetti

Parte dell’attività di Harquitectes si concentra sulle architetture destinate al mondo accademico e scolastico, come il recente centro di ricerca di scienze ambientali e paleontologia ICTA-ICP realizzato nel 2014 in collaborazione con lo studio dataAE nel campus dell’Università Autonoma di Barcellona a Cerdanyola del Vallès. A dimostrazione dell’attenzione dello studio per le questioni legate alla sostenibilità ambientale, il progetto include soluzioni come il rivestimento bioclimatico a basso costo che aprendosi e chiudendosi automaticamente sfrutta l’energia solare e la ventilazione per regolare la temperatura interna, la realizzazione di quattro cortili che portano la luce naturale in gran parte delle aree di lavoro e la presenza di diverse specie vegetali che regolano il grado di umidità degli ambienti.

Sempre a firma degli studi Harquitectes e dataAE, anche le residenze universitarie di Sant Cugat del Vallès completate nel 2011. Il progetto conta 57 nuovi alloggi temporanei di 40 metri quadri per gli studenti di architettura, costruiti con moduli prefabbricati di calcestruzzo armato che sono stati assemblati in soli 9 giorni. Gli appartamenti si affacciano su un cortile centrale che i ragazzi possono utilizzare per eventi e incontri. Il ricorso a materiali locali e a calcestruzzo riciclabile, la riduzione di scarti di produzione e il sistema di riutilizzo delle acque sono tra gli accorgimenti che favoriscono il risparmio energetico della struttura, uno dei motivi per cui il progetto è valso il Premio Ugo Rivolta del 2015.

Interessante anche il caso della Scuola 906 di Sabadell, progetto concluso nel 2014 che ha ridato vita a un complesso scolastico risalente al 1959 grazie alla ristrutturazione interna e alla realizzazione di un’estensione di 240 metri quadri e di due nuovi cortili. Nonostante l’edificio originario fosse privo di un particolare valore storico e architettonico, lo studio Harquitectes ha riconosciuto il potenziale offerto dalla struttura e ha messo in risalto il suo fascino grazie all’inserimento sulla struttura preesistente di elementi moderni a contrasto.

Sono opera dello studio anche numerose abitazioni realizzate per privati, come il recente progetto Casa 1014 concluso nel 2014 nel centro storico di Granollers. L’abitazione ha preso il posto di un fabbricato esistente di cui è stato possibile mantenere solo la facciata esterna ed è composta da due edifici separati da un cortile interno. Gli spazi sono stati disposti in modo da sfruttare i soli 6,5 metri di larghezza che il lotto metteva a disposizione. Anche in questo caso la ricerca della minimizzazione del consumo energetico è tra gli obiettivi che hanno guidato il progetto: la realizzazione di spazi semi-coperti e tetti retrattili, l’inserimento nei muri di 10 centimetri di materiale isolante in fibra di legno e la presenza di sistemi radianti di riscaldamento collegati a un impianto geotermico che consentono lo scambio passivo con il terreno sono tra le soluzioni che concorrono al suo raggiungimento.

Per conoscere tutti i progetti dello studio vai al sito di Harquitectes.