È l’ascolto il filo conduttore delle iniziative di Architettura in Città LAB, un invito a prestare attenzione al contesto e ad aprirsi al confronto.

Il festival Architettura in Città dopo 5 edizioni si è fermato a riflettere sulla strada percorsa e sulle prospettive future. Con il nome Architettura in Città LAB, il 6 e il 7 luglio il festival è diventato una vera e propria fucina di idee per interrogarsi, insieme e alle molte organizzazioni culturali che hanno accolto l’invito, su alcune questioni fondamentali. Quali siano le modalità più efficaci per comunicare ai cittadini temi dedicati all’architettura, se abbia ancora senso parlare di festival, se sia più opportuno organizzare un evento centralizzato o disseminato sul territorio e quale debba essere la lunghezza della rete (locale, nazionale, internazionale). L’ascolto ha fatto da file rouge di tutte le iniziative in programma.

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Tra le iniziative

Il 6 luglio le questioni riguardanti la revisione del format del festival sono state discusse a porte chiuse con gli esponenti di alcune istituzioni attraverso la metodologia del world café.

Lo stesso giorno, con l’itinerario Inserimenti contemporanei nel centro storico, si sono lasciate parlare le architetture e i progetti che hanno sapientemente interpretato il contesto storico torinese, recuperando il patrimonio esistente senza alterarne le tracce architettoniche.

All’ora dell’aperitivo ha preso il via Open studio: 27 studi di architettura hanno aperto le porte a colleghi e curiosi, trasformando per una sera il proprio ambiente di lavoro in un vero e proprio luogo di incontro nel quale conoscersi, confrontarsi e fare comunità oltre che mostrare il proprio lavoro e ascoltare suggerimenti.

Il 7 luglio la performance teatrale al Teatro Espace intitolata Architetti, istruzioni per l’uso. Dialoghi teatrali semiseri, per la regia di Davide Barbato, ha cercato di spiegare come l’architetto si relaziona al committente, in che modo la comunità può prendere parte alla creazione di architetture e come si può progettare con risorse limitate, uno spettacolo stimolante anche e soprattutto per i non addetti ai lavori.

© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
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© Edoardo Piva
© Edoardo Piva
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