Una città equa dal punto di vista di genere richiede la considerazione delle esigenze e delle esperienze di tutte le persone nell’uso quotidiano degli spazi pubblici, dei sistemi di mobilità, degli alloggi e di tutti gli edifici. La progettazione degli spazi pubblici e verdi può essere ripensata favorendo sicurezza, inclusività, bellezza, sostenibilità ambientale e resilienza, non solo nei centri storici e aree di pregio ma anche nelle vaste periferie e aree suburbane. Le persone che hanno maggiori carichi di cura hanno pattern di spostamento quotidiano più articolati e usano maggiormente i mezzi pubblici. La mobilità deve essere accessibile e sicura, affrontando questioni quali gli orari e le molestie sui mezzi pubblici, favorendo anche attivamente la camminabilità e la ciclabilità, anche in un’ottica di salute e benessere. Bisogna ripensare l’offerta e le opzioni abitative per soddisfare esigenze diverse delle famiglie, sempre più diversificate e mobili, delle persone singole, spesso donne anziane, che costituiscono ormai quasi metà della popolazione. I servizi possono tenere conto delle esigenze di genere, assicurando la miglior accessibilità, un design più piacevole, meno autoritario e ostile. Il patriarcato che le città “comunicano” attraverso i loro monumenti e la loro toponomastica può essere riletto e rivisto. Nella pianificazione urbana si deve tenere conto le prospettive ed esperienze delle donne e di tutti coloro che finora hanno avuto poco spazio di ascolto delle loro esigenze e desideri e scarso ruolo progettuale attivo: es. persone bambini/e, adolescenti, giovani, persone anziane, con disabilità, persone di origine straniera.
Vai al sito della manifestazione www.torinocittaperledonne.org/women-thecity-programma-on
L’incontro è promosso da Torino città per le donne.