Qualità dell’abitare

Fondazione per l’architettura / Torino supporta la Città Metropolitana di Torino per promuovere la qualità dell’abitare, riducendo il disagio abitativo.

L’edilizia residenziale sociale e la rigenerazione delle periferie urbane sono al centro degli obiettivi condivisi dal Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
La Fondazione per l’architettura / Torino ha supportato la Città Metropolitana di Torino nella selezione delle proposte che meglio accolgono questi obiettivi, proiettandoli sul nostro territorio in linea con le finalità del Programma. Il risultato? Tre proposte per tre specifiche aree candidate dalla Città Metropolitana al bando Ministeriale per far atterrare sul nostro territorio finanziamenti statali:

  • “Ricami Urbani – ricucire l’abitare metropolitano” raggruppa i Comuni di Collegno, Grugliasco, Borgaro Torinese con il partenariato di ATC del Piemonte Centrale e di un gruppo di Cooperative indivise.
    È un programma complesso di rigenerazione urbana, comprende tutte le tematiche progettuali del bando ministeriale e opera su diversi ambiti di intervento, tra cui lo storico Villaggio Leuman. Il programma si propone come modello di progettazione urbana smart.
  • “UBIQuA – Uomo, Biosfera, Innovazione, Qualità dell’Abitare” raggruppa i Comuni di Settimo To.se, Venaria Reale, San Mauro To.se e Foglizzo con il partenariato di ATC del Piemonte Centrale.
    Il programma vuole creare le basi per il miglioramento della qualità dell’abitare partendo dalla riduzione del disagio abitativo.
  • “resiDenza-resiLIenza” raggruppa i Comuni di Moncalieri, Nichelino, Chieri, Beinasco, Trofarello, La Loggia e Piobesi Torinese, con il partenariato di ATC del Piemonte Centrale e il coordinamento scientifico del Centro Interdisciplinare di Ricerca R3C “Responsible Risk Resilience Center” del Politecnico di Torino.
    La proposta promuove interventi e azioni per supportare la trasformazione di quelle aree altrimenti escluse dalle traiettorie di sviluppo, destinate a essere mere comparse del tessuto urbano metropolitano.