Una città dagli 8 agli 80 anni

Le città del futuro devono esser vibranti: questa la definizione data da Gil Penalosa, sostenitore della vivibilità, della giocabilità e della socialità dello spazio pubblico urbano.

8-80 è la fascia d’età per le quali le città devono essere progettate. Questa la tesi di Gil Penalosa, ospite del Congresso Nazionale degli Architetti, direttore e presidente di 8-80 cities.
Nato a Bogotà, vive in Canada e lavora affinché le città diventino a misura d’uomo.
Secondo Penalosa, una buona città e una città in cui si dorme in casa, ma si vive per strada; le strade rappresentano tra il 25% e il 40% del territorio e sono uno spazio da progettare.
L’invito è di sperimentare nuove modalità di interazione aprendo le strade alle persone e chiudendole alle auto, anche temporaneamente, per qualche ora o qualche giorno, per instaurare un nuovo rapporto. Le persone iniziano a vivere la città: a piedi, in bicicletta, per fare attività fisica, per assistere ad uno spettacolo. Un percorso che deve andare di passo con il miglioramento della qualità dei trasporti pubblici e per garantire la dignità delle persone attraverso un accesso democratico alle modalità di trasferimento.
Lavorare su questi due aspetti consente, secondo Penalosa, di affrontare le principali questioni che riguardano la città contemporanea: i processi di urbanizzazione, il cambiamento climatico e un’aspettativa di vita più lunga che aumenta il divario tra le generazioni presenti nello stesso territorio. Le città “vibranti” di Penalosa sono città in cui tutto si adatta al tempo stesso a chi ha 8 anni e a chi ne ha 80.

In 8 punti la sintesi dell’approccio delle città 8-80:

  1. Gli architetti hanno grandi opportunità e responsabilità: la popolazione urbana è in crescita, ma le città si organizzano costruendo dove costa meno la terra e strutturandosi in funzione dell’uso dell’auto; un processo da invertire facendo prevalere l’interesse generale.
  2. Camminare è per l’uomo naturale come nuotare per un pesce. Bisogna però garantire la possibilità di muoversi in sicurezza e deve essere una priorità. Il marciapiede è sinonimo di democrazia in ogni città.
  3. Una città di successo è una città dove i ricchi usano i trasporti pubblici. Investire nell’uso pubblico della città è anche un modo per essere attrattivi.
  4. Strutturare lo spazio pubblico attraverso luoghi in cui sedersi. È un sintomo di socialità e, al tempo stesso, migliora la sicurezza.
  5. Tutti imparano da tutti. Non copiare, ma adattarsi.
  6. È importante concentrarsi sui benefici: cultura, educazione, salute, contatto con la natura, riduzione della solitudine, …
  7. La comunità è l’esperto: ascoltare i bambini, gli adulti, gli anziani per progettare.
  8. Pianificare e progettare le città per i cittadini: ogni bambino inferiore ai 4 anni dovrebbe avere un parco giochi a meno di 10 minuti di camminata; gli anziani, grazie all’aumento dell’aspettativa di vita, sono in salute, hanno tempo libero e esperienza, sono una risorsa.