In webinar
Mercoledì 8 novembre 2023 ore 14.00-18.00
Gianluca Peluffo, architetto e teorico
Il giuramento di fratellanza si delinea intorno all’idea che l’architettura sia il luogo spaziale, materico e spirituale di incontro fra il sentire individuale e il sentire collettivo di una comunità. Attraverso spazio e linguaggio questa “fusione di orizzonti” anti-individualista persegue l’obiettivo della “costruzione del cittadino”; in questo senso il ruolo politico dell’architettura è dichiarato non solo perseguibile ma inevitabile, un “destino” dentro alle cose fisiche e spirituali del costruire. Il linguaggio diviene lo strumento centrale e ogni volta re-inventato per la messa in moto di questa fusione individuo-collettività; nel testo si individua un percorso genealogico dell’arte italiana, o in senso più generale mediterranea, che in modo trasversale e interdisciplinare crea questo meccanismo estetico-politico. Il cuore del Giuramento è l’adualità, ovvero la compresenza di opposti risolti in una “rivolta estetica” sintetica e sincretica, e quindi la capacità della nostra genealogia artistica di unire corpo e spirito, individuo e collettività, paesaggio fisico e anima dei luoghi, miti e archetipi con fisicità del costruire e spazialità dell’architettura. In questo senso il recupero del Rinascimento e della sua continuità omnidirezionale nel tempo, esprime una posizione eretica, in quanto basata sull’idea di un’estetica che sia rivoluzione e opposizione al cattivo presente individualista, “an-estetico e osceno”.