Danni Collaterali: la condanna degli architetti

L’architetto non è un lusso, svolge un lavoro silenzioso per la qualità dei luoghi di vita quotidiana. Il commento del presidente Giani.

Si spende tempo e fatica nel cercare di aprire una breccia nell’opinione pubblica cercando di raccontare il valore e l’importanza per tutti del lavoro degli architetti, di tutti gli architetti in ogni declinazione della professione. Il progetto è al centro della nostra attenzione perché se esiste un progetto esiste anche un gruppo di professionisti che lavora per la sua realizzazione, dove tutte le professionalità hanno diritto di cittadinanza e vanno valorizzate. Perché l’approccio di un architetto è sistemico anche quando si è specializzato su una parte del progetto ed anche in quella parte ne determina valore aggiunto rispetto ad altre professioni non formate ed allenate alla visione complessiva.

Poi arriva l’intervista di un archistar e crea il danno, in un batter d’occhio cancella gli sforzi di anni, riporta indietro il tempo e tutti, l’opinione pubblica intendo, sono rassicurati… vedi che avevo capito bene, l’architetto non mi serve non sono mica una banca e non sono neppure troppo benestante, la villa a Beverly Hills non è affar mio, se mi serve qualcosa chiamo…

Sentiti ringraziamenti all’archistar dunque, in questo caso Marco Piva in un articolo pubblicato la settimana scorsa, ma noi siamo tenaci, raccogliamo i cocci e continuiamo a sostenere che noi abbiamo un ruolo in questo sistema sociale ed è qualcosa di più e di altro oltre alla villa di 4000 mq a Beverly Hills: complimenti a lui naturalmente.
L’Italia come ogni altro posto al mondo è fatta da persone che abitano, vanno a scuola, lavorano percorrono la città e hanno diritto ad una risposta concreta per la qualità dei luoghi in cui vivono quotidianamente. Gli architetti servono e servono a questo compito forse silenzioso ma costante nel tempo ed hanno diritto a che sia riconosciuto da tutti; il nostro impegno è di continuare a dirlo ed urlarlo sempre più forte. L’Italia ha molti architetti, ma come dico ormai da tempo, è anche il Paese che al mondo ha il maggior patrimonio architettonico, di centri abitati, di territorio e di paesaggio, siamo molti certo ma probabilmente non saremmo sufficienti se si generasse una politica di rigenerazione del nostro patrimonio. La battaglia continua!

Giorgio Giani
Presidente Fondazione per l’architettura / Torino