La città secondo gli architetti

L’urna del festival Utopian Hours di Torinostratosferica è stata aperta e abbiamo individuato 3 ambiti di riflessione: opportunità di sviluppo da sfruttare, ridefinizione del rapporto centro-periferia e modalità di gestione del costruito.

Le suggestioni dei visitatori del festival Torinostratosferica Utopian Hours, promosso dall’omonima associazione, sul futuro della città sono state accolte e rielaborate e ora sono pronte per essere presentate.
Partendo dall’analisi delle linee guida del documento di revisione del Piano Regolatore di Torino approvato dalla Giunta Appendino, è stato chiesto agli architetti e agli addetti ai lavori di proporre idee e suggerimenti per la Torino del futuro. La regola era una sola: lasciarsi ispirare senza limiti.

Dall’analisi delle risposte sono stati individuati 3 ambiti di riflessione e proposta che abbiamo tradotto in diagrammi, cioè strumenti che consentono di condensare in simboli grafici concetti e relazioni:

Opportunità di sviluppo: i fiumi e il sistema dei parchi sono un patrimonio ancora non pienamente sfruttato, uno degli asset fondamentali che il territorio può vantare e che nasconde potenzialità immense sui diversi settori. Le sponde dei corsi d’acqua possono diventare luogo di aggregazione e per attività differenti nelle diverse fasce orarie attraverso la riqualificazione dei locali per l’intrattenimento e l’implementazione di strutture per sport d’acqua e per il tempo libero.

Rapporto centro-periferia: sarebbe interessare passare dalla dicotomia centro/periferia alla nascita di un sistema a rete fatto di numerosi punti e linee all’interno del contesto urbano, con la nascita di isole a misura d’uomo con identità riconoscibili e che costituiscono nuove centralità.
I punti della rete devono diventare luoghi di attrazione degli abitanti degli altri quartieri attraverso l’incentivazione delle attività commerciali, meglio se di piccola scala, lo stimolo di attività di intrattenimento, la creazione di servizi diversificati e l’inserimento di opere d’arte pubblica.

Gestione del costruito: è auspicabile un aggiornamento contemporaneo del tessuto della città attraverso il completamento edilizio, la sostituzione e anche lo svuotamento di spazi con l’ambizione di restituire un territorio in cui lo spazio libero pubblico possa aumentare in qualità e quantità e l’edificato possa essere trasformato con criteri, procedure ed incentivi che premino la qualità.

Il dibattito è solo all’inizio. Nei prossimi mesi promuoveremo la discussione attraverso i social network e con incontri pubblici per arricchire il contenitore di idee.

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